lunedì 17 agosto 2015

RABBIA

Ci sono poche cose che mi colpiscono profondamente, riuscendo a creare un turbinio di rabbia e agitazione. Una di queste è l'abitudine ormai consolidata della gente, di attribuire a se stessa le caratteristiche di altri, come se nulla fosse. Nel mio lavoro spesso è capitato anche di vedersi copiare integralmente un pezzo..... lì la compassione è forte. Ma quando una persona usa parole d'altri, riadattandole all'occasione, per apparire degna della loro approvazione, per vestire una maschera che, se appena dovesse scucirsi un po', lascerebbe intravvedere da subito il nulla dietro sè, lì proprio non riesco a controllare il disgusto. Nessuno è obbligato a dover essere un buon poeta, ma quando in gioco ci sono sentimenti forti, credo che le parole debbano venire dal cuore. E non da cuori altrui.

domenica 19 aprile 2015

Il vuoto...nell'anima

Quell'ombra che si stagliava nella luce. Una figura alta, con un cappuccio famigliare e un grande manto nero a ricoprire quattro ossa. Tra le mani un lungo bastone, terminante con la sfavillante lama pronta a toglierci dalla vita mortale. Un brivido, che dura lo spazio di un secondo. Il buio. E poi il vuoto. Il vuoto nell'anima di chi rimane, il vuoto nel cuore. I pensieri che cercano l'ultimo respiro, l'ultimo fiato colorato da suono. Una parola, un sussurro. Ma quando quel vuoto te lo porta la vita, quando l'anima si contorce su se stessa, quando il dolore, forte, ti colpisce come un pugnale che fa gocciolare, di lenta e sanguinosa agonia il tuo cuore, capisci la fortuna di chi ha incontrato sulla sua strada quell'ombra, che almeno, una volta per tutte, non ha lasciato la speranza.  Foriera di continuo dolore, perchè mai si rassegna.

mercoledì 1 aprile 2015

Imbrigliati e capovolti. Tra terra e cielo.

La scelta editoriale di uscire con la prima pagina sottosopra. Un atto coraggioso, che sicuramente farà discutere. Scelta accompagnata da frasi che toccano l'anima. Almeno quella di chi riesce a leggere oltre le parole. Non voglio commentare null'altro, solo prendere spunto per riflettere. Guardare le cose da una prospettiva diversa. Spesso difficile, perchè conformati dall'omologazione in cui ci si trova immersi, a volte impossibile senza creare il vuoto attorno a sè. Di tanto in tanto uscire dagli schemi, almeno, provoca reazioni. Positive o negative, non importa: entrambe hanno con sè un'energia creativa dirompente, basta saperla cogliere. Guardare il mondo dal basso, soffermarsi su cose che diamo per scontate e che se capovolgiamo il punto d'osservazione diventano immense, potenti, dotate di importanza smisurata. Quanto coraggio ci vuole a cambiare prospettiva? Quanto coraggio ci vuole a mettere in dubbio ogni certezza? 
Questa domanda, retorica per molti, la faccio ogni volta che apro gli occhi. Forse perchè di certezze nella vita ne ho sempre meno. Svaniscono sogni, progetti, svanisce la possibilità di scegliere. Mi aggrappo con forza agli affetti, mi aggrappo con forza alla consapevolezza che ho di parte di me, cercando di sviluppare un'autocoscienza completa e obiettiva, che magari riesca a farmi aprire gli occhi sul mio mondo. Quello stesso mondo che malgrado i miei sforzi, talvolta mi travolge con impeto distruttivo. Perchè so come dovrebbe essere trattato, ma non riesco a trovare le armi per combatterne la cattiveria. Subisco troppo spesso l'accumulo emotivo che mi viene trasmesso, non so per quale motivo, dalle persone che ho intorno. Fino a scoppiare, Ma non esplodo, implodo e tutto mi sembra così insopportabile. E allora ecco che basta trovare uno spunto diverso, un nuovo punto di vista, che mi indichi la strada persa. Proprio su quella terra, e non in cielo, sono state sparse le briciole di pane che indicano la via. La terra, sulla quale i miei piedi sono ben fissati e pronti ancora a correre. Devo solo trovare ossigeno. Il cielo, meta ambita da raggiungere. La terra il punto di partenza.

mercoledì 25 marzo 2015

Ragione e sentimento

Razionalizzare. La cosa più difficile quando si parla di emozioni. Due mondi equidistanti dalla realtà, descritta in ugual misura da testa e cuore. Momenti in cui l'uno sovrasta l'altra, per me, ce ne sono e ce ne saranno tanti, troppi, infiniti. Il dualismo infinito tra ragione e sentimento, con l'inesorabile quanto irrazionale risultato che la ragione spiega il sentimento e che il sentimento condiziona irrazionalmente la ragione. Un circolo vizioso dal quale difficilmente si esce. Solo così infatti si trova quell'equilibrio vitale che consente al nostro essere di poter proseguire nel suo percorso. Appoggiarsi al cuore quando la ragione latita, razionalizzare in modo estremo quando il cuore si rompe. Che cosa strana, il vivere.

venerdì 6 marzo 2015

Memoria....

Ogni pensiero deve avere il cassetto giusto per essere deposto, così da non perdersi nell'inesorabile scorrere del tempo. La mia memoria talvolta non mi supporta. Anche a breve termine. Vorrei preoccuparmene, ma me ne dimentico. I miei pensieri talvolta sfuggono, ma rimangono le emozioni che li fanno nascere. Vorrei scrivere, sempre, ogni cosa, ogni singolo minuto di vita, ma spesso mi accorgo di vivere qualcosa che non è degno di essere ricordato. Quindi ben vengano i vuoti improvvisi, dovuti forse alla sola noia di ciò che sto facendo. Perchè le cose importanti, quelle che arrivano direttamente all'anima e dentro il cuore, me le ricordo, eccome. Non posso dimenticare certe parole, certi sguardi, certi tocchi, solo sfiorati. Non dimentico, a causa della mia idiosincrasia verso lo stesso gesto, le mani tra i capelli o le mani a sfiorare entrambe le mie gote. Non dimentico.
Così come non dimentico quelle ultime parole, sussurrate con convinzione, occhi negli occhi. "Hai in mano la mia vita". Allora ho capito e ricordo. Ti fidi di me.

sabato 28 febbraio 2015

La leggerezza....del vivere leggermente

Ritorno su un concetto del quale sono sempre più convinta. Purtroppo. Le persone che riescono a vivere con leggerezza la loro vita, stanno meglio. Nessuna preoccupazione, se non per le frivolezze. Molte chiacchiere, che tanto poi si dimenticano. Una serie di sorrisi impostati, da sfoggiare a seconda delle occasioni. Ma dietro a questo il nulla, il vuoto, l'assoluto vuoto. La leggerezza del saper vivere, così venne definita, è l'arma a doppio taglio che viene sfoderata da chi senza remore è disposto a passarti sopra, pur di prevalere. Lo sostengo con più forza: si vive meglio. Inconsapevoli, incoscienti, ignorando anche ciò che di fronte si palesa in modo evidente. Non sempre capire le situazioni al loro accadere è un bene. Si crea tanta sofferenza che accmpagna i nostri passi nella vita finchè quel soffice terreno non abbandonerà i nostri ricordi.

sabato 3 gennaio 2015

Parole.....

Due monosillabi. Basta così poco per sconvolgere una vita intera. Peccato non siano liberi di esprimersi. Peccato non possano espandersi in tutta la loro potenza. Eppure fanno cambiare il colore allo sguardo sul mondo. Lenti colorate che confondono e illuminano l'orizzonte. Il pericolo di ripiombare nel buio è dunque più forte ancora. Non ci sono reti di sicurezza. La minuscola particella dell'amore, coniugata alla prima persona singolare, rivolta all'oggetto dell'amore stesso, non prevede via d'uscita che non sia lacerante. Non drammatica, non per forza triste, non accompagnata da lacrime. Semplicemente lacerante, che rompa tutto ciò che è stato construito lasciando il segno del proprio passaggio. Questo il pericolo, nell'accettare quelle due parole, nel riconiugarle, nell'indirizzarle a qualcuno che pur accettandole non potrà viverle.